Si, di patrimoniale si parla da molto tempo, ultimamente a ripetizione. Ma guarda caso, sempre più in “accoppiata” con problemi di incasso da parte del fisco.
Lāequazione ĆØ semplice: lo Stato deve sempre più pensare a rimandare gli incassi fiscali dai contribuenti per allentare la tensione. Ma da qualche parte dovrĆ recuperare no? Recuperare e, soprattutto, capire dove attingere ulteriormente.
E allora ecco il mambo della patrimoniale.Ā Anche qui non si tratta di novitĆ .
Non nel senso di ricordare che ĆØ giĆ accaduto, una notte del lontano 1992, quando arrivò il tanto deplorato prelievo del 6 per mille sui conti correnti. Diciamo che anche questo non si esclude. Se leggete i giornali all’epoca del lockdown, capirete come la liquiditĆ o si ĆØ lasciata sul conto o si ĆØ usata per realizzi preventivi o per vendite della disperazione. Occhio allora.Ā
Qui non si parla di questo, per quanto aleggi nei discorsi dei nostri governanti. Qui si parla di modifiche di legge attese da anni. Lāimposizione fiscale sulle successioni ci vede fortunati: abbiamo ancora una franchigia di 1 milione di euro sui parenti in linea retta. Si potrebbe parlare di abbattere questa “protezione” a 500 mila euro.Ā
Quindi? Due punti di lavoro, se volete, su cui riflettere in vista del rientro
- Avete voglia di ripensare alla liquiditĆ che tenete sui conti correnti?
- Vi ĆØ venuta l’idea di una pianificazione patrimoniale che mantenga il più possibile il patrimonio in ereditĆ protetto e salvaguardato per la famiglia?
Se la risposta ĆØ sƬ, sentiamoci. Come dicevo: alluSIONI d’estate, forse non proprio da ombrellone.Ā
La manovra estiva di Gualtieri. Ingorgo fiscale e patrimoniale
Entro fine mese oltre 200 versamenti per partite Iva e imprese. In arrivo la stangata su casa e successioni
Gian Maria De Francesco – IL GIORNALE Ven, 17/07/2020 –
Un pauroso ingorgo fiscale lunedƬ prossimo e la minaccia di nuove tasse nel 2021 sotto forma di patrimoniale sugli immobili e aumento dell’imposta di successione.
Queste due minacce aleggiano sui contribuenti italiani, chiamati a rispondere delle scelte di un governo che, avendo dissipato la liquiditĆ in sussidi a pioggia, non ha più margini di manovra.Ma andiamo con ordine. Da ieri fino al 20 luglio sono in agenda ben 246 scadenze fiscali delle quali la quasi totalitĆ (93,5%) riguarda versamenti. Il 16 del mese, infatti, ĆØ il termine ultimo per saldare le ritenute e l’Iva del mese precedente, mentre entro il 20 luglio vanno corrisposti il saldo 2019 e l’acconto 2020 di Irpef, Ires e Irap per partite Iva e aziende. Un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri aveva disposto il rinvio di tre settimane di questi versamenti (dal 21 luglio al 20 agosto, invece, si potrĆ pagare con una maggiorazione dello 0,4%), inizialmente previsti per il 30 giugno, ma il tempo in più concesso ĆØ comunque insufficiente.
Da giorni il Consiglio dei commercialisti chiede al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che la Ā«graziaĀ» sia estesa al 30 settembre. Ieri l’appello ĆØ stato lanciato anche attraverso un avviso a pagamento sui quotidiani con il quale si invita il governo almeno ad annunciare una proroga dei termini al 30 settembre visto che i professionisti tributari sono stati impegnati in questo periodo a evadere le richieste di moratoria, di accesso ai finanziamenti agevolati, ai sussidi e, per ultimo, anche di superbonus al 110% sulle ristrutturazioni.
Da Palazzo Chigi e da Via XX Settembre nessuna disponibilitĆ , tuttavia, ĆØ stata manifestata. Anzi, ieri il ministero dell’Economia ha pubblicato l’Atto di indirizzo sule politiche fiscali 2020-2022 nel quale si specifica che Ā«saranno implementate tecniche di analisi dei debiti iscritti a ruolo per indirizzare l’attivitĆ di riscossione prioritariamente verso i debitori più solvibiliĀ», mentre sul versante catastale si cercherĆ di Ā«presidiare la qualitĆ e la completezza delle banche dati, finalizzando prioritariamente l’azione alla completa integrazione delle informazioni immobiliariĀ». Una dichiarazione di intenti che lascia la porta aperta alla revisione degli estimi. Un argomento affrontato dal viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, con i colleghi del Partito democratico. Tra le proposte messe sul tavolo anche un incremento della tassa di successione per i patrimoni sopra i 500mila euro (oggi i parenti in linea diretta sono esenti fino a un milione di euro). «à una patrimoniale di fatto, un assalto, l’ennesimo, alla ricchezza privata e spesso sudata degli italianiĀ», ha commentato Francesco Paolo Sisto (Fi).
L’obiettivo di questa Ā«stangataĀ» sarebbe sia la revisione delle aliquote Irpef per i redditi medio-bassi che l’implementazione di alcune politiche giĆ annunciate come il taglio del cuneo fiscale (a regime vale 6 miliardi) e il Family act, ossia il taglio delle tasse per i nuclei più numerosi. Senza contare che, in base alle previsioni del Piano nazionale delle riforme, il ministro dell’Economia Gualtieri conta proprio sulle entrate (sia tramite una stretta sui grandi evasori che attraverso una rimodulazione degli sconti fiscali) per tenere sotto controllo il debito e rendere il nostro Paese più credibile dinanzi a quei Paesi europei più sospettosi nell’elargizione di aiuti a fondo perduto all’Italia.