Eā disponibile lāaudio dellāarticolo. Clicca sul player
Magia! Dalla prima intesa sul Recovery plan europeo, ad aprile, sono tornati copiosi gli acquisti sui titoli di Stato italiano. Gli investitori (piccoli e grandi) che hanno puntato sul Paese nel momento più difficile della crisi pandemica ora stanno raccogliendo i frutti di quella scelta, rivelatasi azzeccata.Ā
E tutti i giornali ne parlano…
ANDAMENTO DEL BTP A 10 ANNI.
(Fonte: Ufficio studi Il Sole 24 Ore)
ANDAMENTO BITCOIN
(Fonte: TradingView.com)
Perché andare sulle montagne russe del BITCOIN se la strada è spianata per una new era del BTP-coin (o BTPoin!) ?
Uno dei miei lettori ha commentato il mio articolo di settimana scorsa (Mai dire OBBLIG-AZIONE!) dicendo: se voglio una obbligazione non compro un’azione. Verissimo. Ma questo ĆØ il punto. Il segno dei tempi, soprattutto post Covid, ĆØ che se compro una obbligazione non ĆØ detto che non stia acquistando una azione, o comunque un asset che non abbia quasi la stessa volatilitĆ .
Se guardate i grafici sopra riportati ĆØ straordinario (una magia??!!) vedere come l’andamento del BTP a 10 anni da dicembre 2019 a settembre 2020 possa ricordare la curva dello strumento più volatile conosciuto sul mercato degli ultimi anni: il favoloso e terribile BITCOIN.Ā Guardatelo da vicino. Non ĆØ più lui il Btp di una volta (Ā«C’era una volta…Ā»), quasi non lo si riconosce, spogliato della veste vintage del titolo untouchable di decenni di esistenza trascinata. Ora (o forse negli ultimi 10 anni?) si presenta come il nuovo strumento di trading.
E allora, udite udite, proviamo a valutarlo come valuteremmo soprattutto oggi un titolo azionario. Qui l’articolo del 16 settembre scorso fa addirittura paragoni eccellenti, come Tesla e Apple. E lo decanta come un titolo oggetto del desiderio di un numero sempre maggiore di banche internazionali, cosƬ come l’articolo di venerdƬ del 18 settembre ne evidenzia l’overbooking da parte di investori istituzionali e non, italiani ed esteri. E questa si ĆØ rivelata essere stata la “scelta azzeccata” dalla crisi pandemica… ad oggi. Tempo di tenuta del titolo? 6 mesi. Durata del BTP? Qui si parla soprattutto dei BTP a 10 anni. Vi ritrovate in questo stravolgimento della tipologia di asset, la fantastica obbligazione, scadenza, durata fissa, etc?
Riporto quanto evidenziato dal giornalista Morya Longo nel suo articolo tra le lusinghe per il nostro amato BTP:
…In fondo restano titoli di un Paese che ha un debito pubblico gigantesco e che si avvicina a una tornata elettorale incerta in sei Regioni.
La riposta al lettore ĆØ tutta qui.
Cerchiamo di chiarirci meglio le idee sulla “scelta azzeccata”. Facciamoci sull’Italia le stesse domande che ci faremmo per decidere di investire su un titolo azionario.
Ć unāazienda in crescita ?
Be’, qui potremmo parlare a lungo dell’Italia come emittente (o sottostante dovremmo dire?), ma sembra che il rischio politico si stia allontanando. Il giornalista ne parla in modo opportunistico, alludendo alla convenienza dei partiti al governo nel resistere per poter approfittare dei fondi europei che arriveranno. Vedremo.
Ć unāazienda liquida? Ossia ha soldi in cassa ?
Qui dovremmo saltare allāaltra domanda su quanto sia indebitata (vedi sotto) ma certo ĆØ che i Btp qualcuno li ha sempre comprati, e oggi sono ampiamente acquistati dalla grande madre BCE. E sembrerebbe che gli investitori stranieri si siano messi nuovamente in fila.
Quanto ĆØ indebitata?
Il rapporto debito vs Pil ĆØ un tema esplosivo per lāItalia, ed ĆØ diventato uno sport sparare percentuali di livello (arriverĆ al 160% o al 175%??). Ma qui a sostenere lāazienda italiana per il possibile vantaggio nellāacquisto del titolo (badate bene da qui a fine anno perchĆ© poi si vedrĆ … anno nuovo vita nuova!) ĆØ la grande Europa, che ha messo sul piatto 209 miliardi per il Recovery Fund cui si affiancherebbero altri sostegni (Sure SME, non sono caramelle).
Alla luce di tutte queste “bonarie” considerazioni il Btp magicamente diventa glamour … il nuovo BTP-Oin, il BITCOIN del debito, con la caratteristica distintiva di essere quasi sostenibile.
Ricordate? Ne abbiamo parlato di quanto i titoli sostenibili siano da preferire ora in epoca post pandemica più che mai.
Solo un’ultima riflessione tuttavia.
Ricordate una delle caratteristiche che rende una azienda sostenibile, dunque preferibile ad altre? Oltre ai conti di casa, il tipo di investimenti che fa (aspettiamo il piano italiano di utilizzo del Recovery Fund per valutare ), la classe manageriale.
Mi fermo. E vi lascio pensare. Il giornalista nellāarticolo riporta opinioni che alluderebbero alla durata del governo, io invece vi riporto alla domanda vera: ĆØ la durata del governo italiano nei prossimi mesi (possibile per riuscire ad approfittare dei fondi europei in arrivo) prova della sostenibilitĆ dellāItalia come azienda, o piuttosto occorre pensare alla mancanza della vera classe manageriale che in fondo rende comunque il nostro BTP – anche nel suo nuovo abito di BTPoin – non proprio un titolo (non chiamiamolo più obbligazione per favore) da mantenere ma solo da tenere nel breve o brevissimo (Trading docet)?
E per tornare ai paragoni eccellenti fatti dal giornalista, Apple non lo merita forse di più? La Apple, lei sƬ che se lo “merita”, forse.
Alla prossima!
PRIMO PIANO
Il Sole 24 Ore
16 settembre 2020
Le banche estere scoprono i BTp Spread previsto in calo fino a 115
Oggetto dei desideri. Il voto di domenica non spaventa: il mercato percepisce stabilitĆ politica e minor rischio di Italexit grazie al Recovery Fund. Emissioni nette negative e sostegno da Bce
Morya Longo
Non saranno come Apple o Netflix. NĆ© come Tesla. Non saranno come lāoro. In fondo restano titoli di un Paese che ha un debito pubblico gigantesco e che si avvicina a una tornata elettorale incerta in sei Regioni. Eppure i BTp sembrano essere diventati lāoggetto del desiderio di un numero sempre maggiore di banche dāaffari internazionali. JP Morgan li consiglia rispetto ai Bund tedeschi, Commerzbank prevede che lo spread sui Bund decennali tedeschi possa scendere addirittura a 115 punti base entro fine anno dagli attuali 148, Intermonte stima a 120 e Capital Economics – pur senza dare numeri precisi – scrive la stessa cosa. I motivi di tanto ottimismo sui BTp sono vari, anche tecnici, ma uno spicca in tutti i report: il mercato percepisce in Italia un minore rischio politico e una minore probabilitĆ che il Paese possa un giorno uscire dallāeuro. Un poā perchĆ© il Recovery Fund, con i suoi 209 miliardi potenziali in arrivo dallāEuropa, rappresenta un collante allāUnione europea non indifferente. Un poā perchĆ© il Governo, nonostante lāincertezza elettorale, non ĆØ percepito in crisi. Sul mercato non si prevedono elezioni anticipate. CosƬ i BTp, proprio nellāanno del Covid e del super-debito, scoprono di avere un sex-appeal che mai avrebbero pensato di avere.
Elezioni sƬ, ma a basso rischio
Sono i report delle banche internazionali a parlare esplicitamente del rischio politico. E, per una volta tanto, lo fanno in termini positivi. Basta mettere in fila alcuni stralci per rendersene conto. Ā«Le elezioni regionali in arrivo sembrano non avere un potenziale destabilizzante per il Governo. E questo ĆØ inusuale per la volatile politica italiana – scrivono gli economisti dellāamericana Citigroup -. Il rischio che arrivi un Governo nazionalista che faccia campagna per āmeno Europaā ĆØ per ora ridotto. Non prevediamo infatti elezioni almeno fino a metĆ 2022Ā». Citigroup mostra lāeccezionalitĆ di questa situazione sin dal provocatorio titolo: «à questa lāItalia?Ā». La statunitense JP Morgan, in un report recente, spendeva parole molto simili: Ā«Il rischio che la coalizione di Governo si spezzi dopo le elezioni regionali o che si vada al voto anticipato ĆØ secondo noi basso. Anche perchĆ© i partiti di Governo hanno lāincentivo a stare al potere per avere voce in capitolo nellāallocazione dei fondi del Recovery Fund a partire dal 2021Ā».
Capital Economics non dice nulla di diverso: Ā«Lāazione decisa della politica (riferendosi al Recovery Fund, ndr) implica che i rischi di un default dellāItalia oppure di una rottura dellāeuro si sono probabilmente ridimensionatiĀ». Ā«Il supporto dai fondi europei sarĆ in grado di compensare i futuri minori acquisti di titoli da parte della Bce – scrivono invece gli economisti della tedesca Commerzbank -. Inoltre la speranza di una maggiore integrazione europea mitiga la fuga di capitali esteri e il rischio sul ratingĀ».
Queste parole sono confermate anche dallāandamento sui mercati. La differenza tra il costo per comprare la āpolizzaā (tecnicamente Cds) che copre solo dal rischio di default italiano rispetto al costo della āpolizzaā che copre anche dal rischio di rottura dellāeuro, ĆØ sceso a 45 punti base da oltre 50 di agosto. A marzo, in pieno Covid, era intorno a 80, mentre nel 2018 – durante il Governo giallo-verde – arrivò fino a 125 punti base. Questo movimento dei Cds (credit default swap) ha un significato ben preciso: il mercato ha ridimensionato la percezione che lāItalia possa un giorno uscire dallāeuro. Italexit non ĆØ più nella mente degli investitori, se non in maniera residuale. Questo (dato che loro prestano euro allāItalia quando comprano BTp) li tranquillizza.
Gli altri elementi di sostegno
Ma il minor rischio politico non ĆØ lāunico elemento a giocare a favore dei BTp da qui a fine anno. Molte sono le ragioni, elencate dagli analisti, per essere ottimisti. Innanzitutto il Tesoro avrĆ minore necessitĆ di emettere BTp, tanto che considerando i titoli in scadenza e gli acquisti della Bce nel 2020 e anche i fondi europei nel 2021, Commerzbank calcola che le emissioni nette saranno negative sia questāanno sia il prossimo. E lo saranno per cifre importati: 100 miliardi di euro nel 2020 e oltre 150 nel 2021. Insomma: ci sarĆ scarsitĆ di BTp sul mercato, nonostante la crescita del debito. Questo ĆØ un tema che un poā tutti gli analisti descrivono come determinante per garantire ai BTp tassi in calo.
CāĆØ poi la Bce. Dopo aver deluso i mercati allāultimo incontro del consiglio direttivo, tanti sono convinti che lāEurotower presto o tardi farĆ qualcosa. Lo pensano per esempio gli analisti di Capital Economics, convinti che il programma di acquisti pandemici di titoli di Stato (Pepp) sarĆ incrementato a fine anno. Poi ci sono i prestiti agevolati alle banche (Tltro): gli istituti di credito tendono infatti a parcheggiare la liquiditĆ arrivata dalla Bce proprio in titoli di Stato almeno per un poā. Infine cāĆØ il tema che sempre accompagna la voglia di BTp nei momenti buoni: il fatto che offrono un rendimento ben più elevato di altri titoli di Stato europei: un decennale italiano rende lā1%, contro lo 0,27% dellāanalogo titolo spagnolo, lo 0,31% del portoghese o il -0,09% di quello irlandese. CosƬ i BTp si riscoprono sexy.
@MoryaLongo
Ā© RIPRODUZIONE RISERVATA
Morya Longo
Eā disponibile lāaudio dellāarticolo. Clicca sul player