Secondo il Report sul Crowdfunding in Italia del 2020 realizzato da Starteed, il volume delle raccolte ha registrato un tasso di crescita più alto del 2019. In particolare, il Lending ĆØ cresciuto del 75%, lāEquity del 95%. Partiamo da qui parlando con Alessandro Lerro, esperto in finanza alternativa e crowdfunding.
Alessandro, il Crowdfunding ĆØ la nuova offerta di finanza per le imprese?
In realtĆ il crowdfunding ĆØ qualcosa di diverso. Dal punto di vista strettamente finanziario non ĆØ una soluzione alternativa ai canali tradizionali, come i servizi creditizi del mondo bancario, ma una soluzione che accompagna lāazienda in un percorso di validazione che le consente di accedere a tutti i prodotti, siano essi alternativi o tradizionali.
Molte piccole aziende o start-up, prive di una adeguata storia imprenditoriale, non sono in condizioni di rispondere alla domanda di informazione della finanza tradizionale e di presentare degli economics adeguati.
In tali casi il crowdfunding fornisce una validazione progettuale che viene dal mercato, da investitori che hanno analizzato il progetto e che lo hanno sposato, non con un like ma con un investimento, piccolo o grande che sia.
Su un altro fronte, invece, il crowdfunding è uno straordinario strumento di comunicazione che consente alle aziende di creare engagement attorno al proprio progetto, sulla base di uno storytelling che va oltre il prodotto o il servizio offerto, e che quindi incide molto più profondamente sui comportamenti di acquisto e sulla capacità espansiva del passaparola.
Si tratta di uno strumento di finanza alternativa per tutte le ragioni sociali, o per alcune non è indicato? Perché?
Il crowdfunding ĆØ nato per le start-up, ma si ĆØ trattato di una coincidenza storica, legata allāatto normativo in cui la disciplina ĆØ stata introdotta.
Anzi, dal punto di vista dellāinvestitore, lāinvestimento in start-up ĆØ molto più rischioso rispetto allāinvestimento in unāazienda avviata.
Ritengo che si tratti di uno strumento più adatto alle PMI, meglio ancora se con unāattivitĆ facilmente comprensibile per gli investitori, che siano quindi in grado di valutarne le opportunitĆ e i rischi.
Non è un caso che una delle verticali che stanno generando i numeri più interessanti è quella immobiliare.
Parimenti, il settore delle energie rinnovabili presenta in genere rischi moderati e si basa su modelli di business consolidati e facilmente comprensibili, con una rischiositĆ adatta allāinvestitore retail.
Ci sono però altri settori nei quali il crowdfunding potrebbe esprimere al meglio la sua potenzialitĆ , come ad esempio quelli legati alla socialitĆ (ristoranti, discoteche) o alla moda, settori nei quali la condivisione e la capacitĆ di lead generation interagiscono con gli obiettivi di raccolta di finanza, massimizzando lāeffort dellāimprenditore.
Esistono situazioni finanziarie particolari nelle quali si accede più facilmente al Crowdfunding?
La āfacilitĆ ā ĆØ direttamente proporzionale alla semplicitĆ del progetto, alla sua comprensibilitĆ per lāinvestitore medio e alla sua attitudine a essere divulgato.
Progetti molto interessanti e lucrativi, ma con modelli di business complessi, potrebbero non ottenere un successo particolare.
Come tutto quello che accade on-line, lāinvestimento digitale ĆØ veloce, non ĆØ caratterizzato da particolare attenzione o meditazione, ĆØ impulsivo.
Quindi si ottengono risultati significativi se il progetto è facile, diretto, lineare, oppure se, ancorché complesso, è ben comunicato.
Da non trascurare ĆØ la capacitĆ di emozionare: sono le emozioni che spingono molti nostri comportamenti, e questa circostanza ĆØ particolarmente rilevante per le decisioni che vengono prese in contesti āanomaliā, come quando si naviga su un device digitale in un ambiente informale.
Non a caso il diritto finanziario parla di āsollecitazione dellāinvestimento fuori sedeā, prevedendo delle protezioni particolari per gli investitori al dettaglio, ritenuti più fragili in un contesto non istituzionale.
Alla prossima!