Si chiama Realworld l'ultimo concorrente della consulenza patrimoniale. È una app che promette di semplificare ai giovani la vita adulta (soprattutto riguardo ai soldi). Una sfida da non sottovalutare
Ebbene sì. Ci siamo preoccupati negli ultimi anni solo di come portare a una vera evoluzione la consulenza finanziaria. E così noi consulenti finanziari ci siamo dati una priorità a tutti gli effetti, un obiettivo a dire il vero limitato, forse troppo. Corretto esserci chiesti come guardare il cliente a 360 gradi, dando vita alla cosiddetta “consulenza olistica”, per non lasciare indietro nulla, davvero nulla, del cliente, tenendo presente non più solo il suo portafoglio titoli bensì tutti i suoi bisogni patrimoniali più o meno espressi.
Ed è altrettanto corretto avere imparato, chi più chi meno (perché ancora oggi sento dire da qualche collega che non sarebbe così necessario guardare al patrimonio tutto, e bisognerebbe lasciarlo in pace, il cliente, su certe questioni delicate…), a considerarlo come privato e altresì come imprenditore, mettendoci a osservare e considerare attentamente non solo le sue risorse finanziarie ma anche, se non soprattutto, quelle immobiliari e aziendali, per evidenziare eventuali criticità o situazioni con una maggior urgenza di tutela. Soprattutto nella sopravvenienza della successione ereditaria.
E così, in tutta questa nuova attenzione, idealmente totale, magari abbiamo pensato di avercela fatta, di avere insomma finalmente colpito nel segno, di aver compreso come si stesse evolvendo il sistema del Wealth Management, della gestione della ricchezza a tutto tondo. E così abbiamo creduto veramente di aver colto il nostromomento…
Il progresso supera l’immaginazione
Ma dobbiamo ricrederci. Assolutamente. Perché ancora una volta, come da sempre capita sotto ogni profilo, l’evoluzione corre verso livelli che non si possono prevedere. Come l’ultima app made in Florida, creata dalla giovane Genevieve Bellaire (ex di Goldman Sachs), dal sintomatico titolo Realworld.
Avete capito bene: trattasi di mondo reale
Lo slogan della novità digitale infatti è: simplify adulthood. Semplifica l’entrata nel mondo adulto. Ecco l’obiettivo, spiegato nella presentazione in homepage: «Conquista la vita nei tuoi vent’anni, un passo alla volta, grazie a obiettivi personalizzati sotto il profilo finanziario, del benessere e del lavoro». Come dire: quali sono i tre mondi che mettono il giovane di fronte alla vicenda reale della vita adulta? I soldi, la salute, il lavoro.
Perché è vero che le questioni più radicali non finiscono certo con l’età giovanile, ma si protraggono in avanti indiscriminatamente, toccando tutti i momenti della vita; peccato però che siano più sentite, più critiche insomma, quasi in uno strappo, proprio nel fatidico passaggio dagli anni in cui tutto sembra in mano ad altri a quelli in cui le decisioni, certe decisioni vanno prese in prima persona.
Ed è proprio per questo che avere davanti una risposta con un clic, con semplici passi, che a dire il vero sono, o meglio si mostrano come insegnamenti, se non istruzioni per l’uso su esperienze per cui cassette per gli attrezzi non ce ne sono, può fare la differenza. Una grande differenza in un momento complesso della vita, tra il non sapere come muoversi e l’avere pronte delle risposte, a portata di mano.
Un lavoro di anni sfidato da pochi clic
E qui c’è un primo aspetto da guardare attentamente. Perché ahimè io, per la mia professione, penso alla sudatissima consulenza patrimoniale su cui mi concentro da anni e che immagino coinvolga tanta parte dei miei colleghi.
E dico subito che, a differenza di questa consulenza, che vorrebbe avere la pretesa o almeno la volontà di affrontare tutta la realtà del cliente, non lasciando fuori nulla, tantomeno i giovani come futuri destinatari dei patrimoni dei genitori o nonni, questa soluzione digitale dall’accattivante nome Realworld si propone di insegnare. Di istruire. Di dare indicazioni immediate. E ha esattamente questa pretesa. Palese.
E questo confronto, spiazzante, non vuol dire che la nostra faticosissima consulenza patrimoniale, costruita in anni nelle nostre stanze, non possa essere altrettanto istruttiva, o fare da guida.
Il punto è che una app come questa fa intuire che la capacità di guardare il cliente a 360 gradi non è tutto. Che non è solo il caso di pensare in grande, alle enormi facoltà del cliente, alle sue grandi ricchezze più o meno manifeste, per costruire una pianificazione patrimoniale che faccia discorsi alti, altissimi.
Questa app infatti, al di là del caso singolo che rappresenta – altre ne nasceranno, probabilmente anche più evolute – provoca su un punto che può e deve essere tenuto presente. Questa soluzione digitale, infatti, è in grado di suggerire schiettamente in brevi passaggi ai giovani, gli stessi che abbiamo tentato da tempo di catalogare per farli nostri, come fare per affrontare i problemi tipici dell’età adulta. Per evitare che si angustino nell’entrare in questa fase.
Rompere il ghiaccio con la realtà
Realworld mostra a noi professionisti, che abbiamo pensato e creduto che la disruption da digerire fosse il passaggio al digitale, e il cosiddetto allineamento al mondo dei giovani (quelli che nascono con l’iPad in mano), per stare al passo con loro, che ci siamo sbagliati, o meglio, non abbiamo messo a fuoco quanto questo non fosse sufficiente per far entrare nelle nostre stanze i giovani, prossimi adulti.
E ora ecco qua: una app ci provoca a capire che il pensiero, il ragionamento altissimo che sviluppiamo in consulenza deve rompere il ghiaccio con la realtà, il consiglio deve entrare nelle vicende reali, particolari e immediate, e i grandi progetti di consulenza patrimoniale mirati ad avvicinare la gestione delle situazioni del passato a quelle del presente devono farsi più piccoli o almeno scendere a terra, orientando le questioni base di chi quei patrimoni si troverà a gestire.
Ma che oggi, giovane, si preoccupa piuttosto di come fare per mettere da parte i soldi, pagare le tasse, affrontare le situazioni lavorative e di salute. Come vivere insomma quella complessità primordiale e reale che fa entrare nel mondo adulto. E che i giovani si potrebbero sentire impreparati ad affrontare.
Non sto dicendo che non si stia già facendo tutto questo. Ma nel leggere di questa app mi sono sentita provocata e mi sono fatta delle domande su come finora abbia guardato i figli dei miei clienti, e se posso essermi persa qualcosa. Quel qualcosa che oggi potrebbe fare la differenza, se guardato, affrontato, seguito, discusso e approfondito nei dettagli del come affrontare “certe cose” dell’età adulta.
Portandomi a essere veramente, o idealmente, una nuova consulente patrimoniale, chiamiamola oggi evolutiva. In grado di far sì che davanti alla scoperta di una app come Realworld da parte dei giovani miei clienti ci possa essere solo un sorriso e una risposta: io sono già a posto.
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Sì, mi sbilancio: perché un consulente finanziario non deve perdersi in troppi giri di parole. Sull'eterna diatriba tra tasso fisso e variabile, questo è il mio punto di vista