Io e Alessia Marcuzzi non abbiamo niente in comune. A parte una truffa, da cui lei sembra abbia tratto profitto. Io invece, no. Ora non arrivate a conclusioni azzardate: cercherò di spiegare a cosa mi riferisco.
Non so se vi è capitato, ma per molti è stato così, di leggere su Repubblica.it il resoconto di un’intervista ad Alessia Marcuzzi a Che Tempo che Fa, la trasmissione di Fabio Fazio. Qui la bella conduttrice raccontava di come si sarebbe arricchita ricorrendo a una piattaforma, “investendo” la modica cifra di 250 euro. L’articolo spiegava come in quella sede, a interrompere le sconvolgenti (questo il termine usato in certi titoli comparsi online) rivelazioni sugli incredibili (anche questo aggettivo compare senza tregua ad avvalorare la vicenda) guadagni realizzati “stando a casa senza lavorare” della Marcuzzi sia arrivata improvvisamente una telefonata nientemeno che di Banca di Italia, intervenuta a bloccare le informazioni diffuse in tv. Da quel momento, guarda caso, si sarebbe creata una vera e propria reazione a catena di telespettatori che si sarebbero accaniti nel chiedere notizie sul link prodigioso per accedere a quei fantomatici guadagni, non meno che sui dettagli della vicenda. Resa, appunto, ancor più fragorosa dall’intervento addirittura della Banca di Italia.
Alessia Marcuzzi vittima inconsapevole
Penserete ora che vi voglia portare alla solita conclusione: non bisogna farsi prendere da queste notizie che alludono a guadagni facili, non esistono soluzioni facili per arrivare a milioni a partire da modiche cifre. Ma vi sbagliate, perché c’è di peggio: anche io, consulente finanziaria, ho accettato di seguire quelle notizie online, come accade a noi tutti, e sono andata fino in fondo, facendomi prendere dalla vicenda clamorosa per arrivare a capire cosa vi fosse dietro.
Cosa mi è successo? Ve lo racconto in due parole. Ho cliccato uno dei link e sono stata contattata da lì a pochi minuti dalla “povera” Irene, dico povera perché la malcapitata non si attendeva che dall’altra parte del telefono ci fosse una persona mediamente preparata su certe vicende. Quello che mi è successo poi nel corso della telefonata è di essere stata vittima, ie sottolineo vittima, di un vero e proprio coinvolgimento a titolo personale. Nella fase iniziale, quando ho voluto trasmettere l’idea di essere interessata ad aderire alla proposta che comportava l’iscrizione alla piattaforma con 250 euro, sono stata lusingata, corteggiata, omaggiata di complimenti sulla mia voce, sulla mia personalità e sulle mie attitudini. Ho chiesto conferma che non vi sarebbe stato bisogno di un mio intervento per guadagnare e sono stata rassicurata sul fatto che “tutto” sarebbe accaduto senza il minimo sforzo grazie a un account manager da cui sarei stata “gestita”.
La vendita andata in tilt
Ma adesso arriva il bello. Perché la sciagurata Irene si aspettava che le dessi mandato di proseguire, e che guidata da lei al telefono (perché le avevo chiesto di essere seguita passo passo…) avrei inserito i dati della mia carta di credito per iscrivermi e partire (a quel punto le lusinghe erano addirittura aumentate: sei bravissima! Una come te davvero unica….). Ma ecco lo shock per lei, con l’odiatissima frase sospensiva di tutte le vendite: ci devo pensare ci sentiamo a fine mese. Ed è qui che il coinvolgimento personale è diventato istigazione al senso di colpa. La gentile Irene si è infatti trasformata da fatina a leonessa, cercando di farmi sentire a disagio con la mia scelta di non andare avanti. Ma cosa significa? Mi ha detto. Insomma lei mi aveva detto sì e ora no, ma che modo di fare è? Eccetera eccetera.
Non è finita. Perché, questa è la notizia sconvolgente: quella notizia sull’intervista ad Alessia Marcuzzi, comparsa su una pagina assolutamente identica a Repubblica.it, era in realtà su un sito fake e, ovviamente, completamente inventata e creata da uno strumento di Intelligenza Artificiale. Una vera e propria “truffa online” realizzata coinvolgendo Alessia Marcuzzi quale testimonial ignara, e orientata a creare quel meccanismo di urgenza di connessione a fantomatiche piattaforme a loro volta guidate da comportamenti attesi dall’umana natura. Comportamenti che, nel dialogo con Irene, ho volutamente interrotto e sconvolto, facendo inceppare una macchina ben oliata e mandando in tilt la vendita.
Come difendesi dalle truffe
Allora come comportarsi? Ricordandosi che chiunque potrebbe aver bisogno di soluzioni facili senza lavorare, e chiunque è connesso alle notizie online tutto il giorno; per difendersi quindi da queste malaugurate opportunità suggerite dall’AI che ci trascrive i bisogni, ci legge nel pensiero e ci costruisce soluzioni, occorre innanzitutto fermarsi a riflettere su questi tre aspetti:
- Quello che la notizia, o presunta tale, mi sta comunicando è troppo facile?
- Il motivo per cui mi interessa e sarei tentato di iscrivermi a quella piattaforma è perché mi trovo in una situazione di bisogno, devo risolvere un problema e non ho risorse a disposizione?
- Me la sento di parlarne con un consulente finanziario o non ne ho il coraggio?
Soprattutto la terza riflessione è fondamentale: quando non osiamo parlare di queste soluzioni con un consulente finanziario è perché di fatto sappiamo già che non si parla di soluzioni, ma di illusioni basate su sistemi di intelligenza artificiale che iniziano a conoscerci bene, molto bene e che, giustamente, non vanno guardati solo per le opportunità di evoluzione che rappresentano ma anche per i rischi che possono creare nel momento in cui addirittura vengano utilizzati per inventare una notizia.
Alla prossima!
P. S. La copertina della presunta rivista Photo che mi avrebbe nominato “Persona dell’anno” non esiste, se non in un altro strumento di Intelligenza Artificiale. Ma forse se avete letto fin qui l’avrete capito da soli