Una questione, due punti di vista, due interlocutori. Questa rubrica li metterĆ a confronto per aiutarvi a prendere una decisione importante o anche soltanto a farvi unāidea. PerchĆ© la realtĆ del wealth management ĆØ complessa, quindi serve una guida: meglio, ne servono due.
Fino a un mese fa si parlava di inflazione e rialzo dei tassi, e il tema dellāacquisto o meno di obbligazioni era giĆ difficile da affrontare; tuttavia, lo si guardava soprattutto dal punto di vista della durata.
Poi lo scoppio del conflitto Russia e Ucraina, e lāattenzione su questa classe di investimento che diventa nuovamente altissima, con un focus non solo sulla durata ma anche sui Paesi. Insomma, sembra che comprare obbligazioni comporti crescenti complessitĆ .
Approfondiamo il tema con due interlocutori che questa volta arrivano direttamente da una piattaforma per la gestione degli investimenti da un lato, e dallāaltro dalla didattica orientata ai professionisti nella gestione degli investimenti.
I protagonisti della terza puntata di Versus sono Edoardo Salvadeo, Sales Specialist della societĆ Diaman Tech che sviluppa tecnologia per banche e consulenti finanziari con un approccio di finanza comportamentale e Giuseppe G. Santorsola, Ordinario di Asset Management, Corporate Finance e Corporate & Investment Banking presso l’UniversitĆ Parthenope di Napoli.
SINGOLI TITOLI
A cura di Edoardo Salvadeo
DiamanTech
COMPRARE OBBLIGAZIONI OGGI, cosa vuol dire farlo attraverso la scelta di singoli titoli?
Lāacquisto di singoli titoli obbligazionari porta con sĆ© il grande vantaggio di aiutare lāinvestitore nella compensazione delle minusvalenze che si hanno allāinterno del proprio portafoglio, soprattutto in questo momento in cui il mercato gestito traballa e ci stiamo addentrando nel progressivo rialzo dei tassi. Le obbligazioni hanno anche altri, numerosi, vantaggi: tassi di interesse più rilevanti, volatilitĆ storica più bassa rispetto al mercato azionario, interessi periodici. Inoltre questa asset class aiuta a proporre una corretta diversificazione allāinterno del proprio portafoglio.
Del resto, anche dallāultima relazione di CONSOB, āReport on Financial Investments of Italian Householdā, si evince come lāinvestitore italiano sia da sempre affezionato alla cedola, tanto che le singole obbligazioni (specialmente quelle di natura governativa) sono il terzo asset più scambiato dagli investitori del Bel Paese.
Ho un portafoglio giĆ costruito. Di fronte al rischio tassi e contemporaneamente allāevento guerra, come mi devo comportare?
Per prima cosa ĆØ importante effettuare una corretta analisi del proprio portafoglio, affidandosi a professionisti del settore in grado di fornire una visione prospettica sui flussi di cassa del portafoglio. CosƬ facendo, avremo la possibilitĆ di comprendere se e come intervenire sui titoli in portafoglio e prevedere con anticipo che direzione potrebbero prendere i rimborsi e le cedole. La tecnologia, inoltre, ci supporta nellāaggregare informazioni atte a tracciare unāanalisi più approfondita, cosƬ da effettuare scelte sempre più consapevoli e di valore, riducendo i rischi tipici del mercato obbligazionario.
Oggi ho la possibilitĆ di comprare. Quali obbligazioni, e in quale proporzione? In un panorama in costante cambiamento, come si procede con la scelta?
Dipende dalla tipologia di cliente che si ha di fronte. Per un cliente altamente patrimonializzato, che ĆØ quindi abituato a rendimenti costanti nel tempo, il singolo titolo obbligazionario potrebbe essere la soluzione corretta: aumenta la diversificazione nel portafoglio e di conseguenza riduce il rischio per lāinvestitore. Penso che ogni cliente abbia le proprie peculiaritĆ e, proprio per questo, non amo parlare di percentuali e proporzioni.
Per gli investitori ritengo che affidarsi a professionisti che si dotino di strumenti analitici dāavanguardia sia la soluzione migliore per affrontare questo 2022. I professionisti possono valutare il singolo caso, partendo dalle esigenze e dal profilo di rischio del proprio interlocutore, per valutare e sfruttare le diverse opportunitĆ che il mercato presenta. Al momento, per esempio, troviamo sul mercato i Floating Bond, che permettono di contrastare lāelevata volatilitĆ del periodo sui mercati. Un altro esempio sono i Bond Inflation Linked, che sono stati concepiti con lāobiettivo di aiutare gli investitori a proteggersi dallāinflazione.
à sempre più attuale la tendenza dei clienti ad adottare un comportamento simile a quello del trading rispetto alle obbligazioni. Cosa pensa di questo fenomeno?
Il trading, specialmente in campo obbligazionario, è una questione a completo appannaggio di banche e di clienti altamente patrimonializzati. Questo significa che non ci si può inventare trader dal giorno alla notte. Senza capitali importanti diventa impensabile creare profitto attraverso il trading sui singoli titoli obbligazionari. Per impostare una strategia di trading sul mercato obbligazionario bisogna avere dei supporti che aiutino ad aggregare i dati dei singoli strumenti, e che permettano inoltre di approfondire le specifiche relative alle politiche monetarie e alle emittenti sulle quali si vuole investire.
Il trading sulle obbligazioni ĆØ indicato per gli investitori altamente patrimonializzati che abbiano come obiettivo una diversificazione di portafoglio per un lasso temporale molto breve. Le obbligazioni sono un asset ideale per chi ha principalmente obiettivi a medio/lungo termine, in quanto i titoli obbligazionari sono poco volatili.
Quali sono i criteri per scegliere delle obbligazioni oggi?
In linea teorica selezionare un bond sembra piuttosto semplice, in quanto si hanno a disposizione le informazioni relative al prezzo, alla scadenza e al rimborso. In realtĆ la pratica ĆØ tuttāaltro che semplice.
Scegliere unāobbligazione significa infatti non prescindere dalla sequenza dei flussi di cassa (zero coupon, a cedola variabile o fissa), dalla valuta di denominazione (attenzionando le valute molto volatili), dal calcolo del tasso nominale che permette di valutare il ritorno cedolare (tenendo in considerazione lāalta inflazione del momento), dalle modalitĆ di rimborso previste e, soprattutto, dalla duration, specialmente in questo momento dove non vi ĆØ certezza riguardo alle politiche dei tassi.
Ci sono tanti altri indicatori che aiutano a comprendere al meglio il valore di unāobbligazione: il fatto che il titolo sia āEligible BCEā e possa fungere da collateral, il Rating (che indica la soliditĆ dellāemittente) e infine il prezzo dellāobbligazione. Suggerisco anche di utilizzare una strategia ben diversificata, che aiuti a limitare il rischio, sulla scelta delle valute dei settori e delle aree geografiche. A tal proposito, noi di Diaman Tech abbiamo creato un indicatore multifattoriale che attraverso il rapporto rendimento/rischio del titolo aiuta a selezionare i bond sottovalutati rispetto al mercato di riferimento.
PerchƩ secondo lei sarebbe preferibile scegliere singole obbligazioni invece di procedere con una scelta attiva come i fondi o passiva come gli ETF?
In realtĆ dipende dalla tipologia di cliente che si ha di fronte e dagli obiettivi dichiarati in fase di colloquio. Per investitori altamente patrimonializzati, affezionati alla cedola, ĆØ sicuramente conveniente lāinvestimento in singoli titoli obbligazionari, non tralasciando mai duration, specifiche tecniche del titolo e diversificazione.
Per ridurre il rischio di un investimento a scadenza fissa, può essere utile applicare strategie che prevedano lāacquisto di diverse obbligazioni con scadenze āscalettateā. In questo modo lāinvestitore può utilizzare i rimborsi delle obbligazioni scadute per ulteriori investimenti sul mercato obbligazionario, senza dimenticare che i singoli titoli obbligazionari sono un asset importante, grazie alla fiscalitĆ agevolata, per recuperare le minus.
Per la clientela retail, infine, gli ETF hanno semplificato lāinvestimento in obbligazioni, essendo di fatto strumenti che replicano passivamente un indice. E su questo non posso che collegarmi all’ospite della rubrica con cui sono oggi a confronto.
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FONDI ED ETF
A cura di Giuseppe G. Santorsola
Professore Ordinario di Asset Management,
Corporate Finance e Corporate & Investment Banking
UniversitĆ Parthenope ā Napoli
COMPRARE OBBLIGAZIONI OGGI, cosa vuol dire farlo attraverso la scelta di soluzioni mediate?
La scelta di un investimento obbligazionario ĆØ compito complesso in un panorama mutevole e denso di opportunitĆ , tecnicamente difficili da valutare. Se in passato era abituale selezionare singole opportunitĆ , negli ultimi anni ĆØ divenuto indispensabile ricorrere alla consulenza di investitori e intermediari specializzati. Lo stesso concetto di consulenza ĆØ tema non condiviso in ragione della presenza di operatori indipendenti (untied, fee-only e broker) e non indipendenti (personale bancario abilitato e consulenti finanziari, legati a intermediari autorizzati).
Lāobbligazione ĆØ dotata del diritto al rimborso (contrariamente alla azione, capitale di rischio), ma ĆØ volatile nella quotazione, sensibile allo scenario economico e allāandamento dei tassi dāinteresse. Ć quindi dotata di opportunitĆ di reddito correlate al rischio che si accetta, legata alla sua liquiditĆ nei mercati in cui ĆØ scambiata e soggetta al default dellāemittente.
La sua gestione ĆØ legata alle informazioni disponibili, in mercati densi di asimmetria informativa. Dopo un lungo periodo di tassi bassi o negativi (inusuali nella storia), siamo indirizzati verso uno scenario al rialzo che genera diminuzione delle quotazioni sui titoli detenuti e opportunitĆ di reddito, acquistando ai prezzi ribassati. La selezione deve avvenire dopo attenta ricerca, analisi dei bisogni dellāinvestitore e diversificazione del relativo portafoglio; tutti fattori che spingono verso la scelta mediata da intermediari esperti.
Ho un portafoglio giĆ costruito. Di fronte al rischio tassi e contemporaneamente allāevento guerra, come mi devo comportare?
In primo luogo, non ĆØ opportuno lasciarsi condizionare dal panico (che abbandona la razionalitĆ ) quanto dalla paura (che genera la ricerca di soluzioni dettate dalla modifica delle proprie scelte). Il rischio tassi ĆØ gestibile con gli strumenti della asset allocation, il rischio guerra ha natura sistemica, e doveva essere affrontato al suo insorgere (febbraio 2022). Resta gestibile consolidando eventuali performance ancora realizzabili e richiede una ricomposizione del portafoglio, la revisione dei propri obiettivi e lāadozione di strumenti di protezione per difendere le posizioni. Vi ĆØ un rischio superiore a quello abitualmente accettato; si affronta generalmente accorciando le scadenze per poi rientrare sui prezzi minori. Resta il problema di individuare il corretto timing degli acquisti che si aggiunge alla capacitĆ di āpickingā, la scelta dello strumento oggi dotato di opportunitĆ di futuri rendimenti.
Oggi ho la possibilitĆ di comprare. Quali obbligazioni, e in quale proporzione? In un panorama in costante cambiamento, come si procede con la scelta di Fondi ed ETF? Delegando a soluzioni mediate non vi ĆØ rischio di perdere il controllo della situazione? Guardi a cosa ĆØ successo con fondi che avevano nella scelta dei Paesi anche la Russia…
La liquiditĆ sul mercato ĆØ molto alta, anche eccessiva; si può parcheggiare su depositi (con il rischio di subire lāinflazione), acquistare fondi e ETF giĆ scesi, abbassare la soglia di rischio/rendimento accettata, oppure (nei patrimoni maggiori) utilizzare strumenti di copertura laddove la mappatura del cliente imposta dalla MiFIDII ne consenta lāutilizzo. In merito al rischio Russia, ĆØ sempre stato elevato per qualitĆ degli strumenti e liquidabilitĆ . Banche e investitori istituzionali ne sono pieni, ma i portafogli individuali non hanno posizioni pesanti in merito.
à sempre più attuale la tendenza dei clienti ad adottare un comportamento simile a quello del trading rispetto a fondi obbligazionari non meno che ETF. Nonostante si tratti di soluzioni che mediano i prezzi non appena si vedono ritorni, gli investitori vorrebbero realizzare. Nel caso di Fondi ed ETF, cosa pensa di questo fenomeno?
Dipende dalla situazione del cliente. Il risparmiatore ĆØ condizionato dal rischio, lāinvestitore insegue obiettivi di non breve periodo, lo speculatore cerca di cogliere opportunitĆ . Sotto un altro profilo, i clienti wealth si distinguono fra quelli che dispongono di un patrimonio, ma non producono alti redditi, e quelli in grado di generarli con continuitĆ . I primi operano con logica difensiva, i secondi possono cogliere opportunitĆ compensando perdite temporanee, non avendo esigenze personali di liquiditĆ . I clienti affluent e retail sono condizionati dalle proprie esigenze correnti che possono imporre disinvestimenti necessari, oltre a quelli suggeriti dallo scenario.
Quali sono i criteri per scegliere Fondi ed ETF obbligazionari?
Diventa pericoloso essere coinvolti in fondi ed ETF inidonei rispetto alle proprie caratteristiche, una condizione in cui si possono trovare soggetti attratti da rendimenti/rischi superiori alle proprie capacitĆ , non ben consigliati o greed (ingordi) rispetto ai rendimenti attesi proposti. Lāinvestimento ĆØ il risultato di una valutazione degli obiettivi: la virtù dominante deve essere la pazienza. Può essere opportuno diminuire lāesposizione al rischio, liberando risorse per esigenze immediate e riducendo la quota investita, per evitare di dover vendere in momenti errati in caso di bisogno.
PerchƩ secondo lei sarebbe preferibile scegliere soluzioni attive come i fondi o passive come gli ETF invece di procedere con la scelta di singole obbligazioni?
La diversificazione ĆØ fondamentale in teoria e in pratica. Non tutti i fondi sono attivi, non tutti gli ETF passivi; vi sono decine di migliaia di offerte; solo la costante ricerca (lo studio dei mercati) consente di muoversi con competenza. Per questo ĆØ preferibile rivolgersi a consulenti del risparmio collegati con gestori professionali: in questo modo le competenze tra distributori e produttori sono distinte.