maria anna pinturo consulente finanziario maria anna pinturo consulente finanziario maria anna pinturo consulente finanziario
  • Home
  • Chi sono
  • Come nasce l’idea
  • Intendiamoci!
  • Zona Franca
  • Finanza Pop
  • Versus
  • Blog
    • Tutto
    • Approfondimento
    • Breaking News
    • Daily News
    • Diversamente Estate
    • Elezioni Americane
    • Finanza Pop
    • Storie di ordinaria Finanza
    • Temporeale
    • Versus
    finanza pop gabriele gorelli vino

    Il vino come asset di investimento… perché?

    elisabetta franchi

    Cara Elisabetta Franchi, guarda le donne negli occhi

    investimento

    Ogni maledetta durata… dell’investimento

    vino asset investimento finanza pop

    Il Vino come asset di investimento… per chi?

    memoria investimenti

    Quanto è importante la memoria degli investimenti?

    oeno group vino inflazione

    Inflazione? Beviamoci su (ma col vino giusto)

  • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Diversamente Finanza
  • Home
  • Chi sono
  • Come nasce l’idea
  • Intendiamoci!
  • Zona Franca
  • Finanza Pop
  • Versus
  • Blog
    • Tutto
    • Approfondimento
    • Breaking News
    • Daily News
    • Diversamente Estate
    • Elezioni Americane
    • Finanza Pop
    • Storie di ordinaria Finanza
    • Temporeale
    • Versus
    finanza pop gabriele gorelli vino

    Il vino come asset di investimento… perché?

    elisabetta franchi

    Cara Elisabetta Franchi, guarda le donne negli occhi

    investimento

    Ogni maledetta durata… dell’investimento

    vino asset investimento finanza pop

    Il Vino come asset di investimento… per chi?

    memoria investimenti

    Quanto è importante la memoria degli investimenti?

    oeno group vino inflazione

    Inflazione? Beviamoci su (ma col vino giusto)

  • Contatti
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Diversamente Finanza
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati

PNRR, una rivoluzione anche per le nostre tasche

L'ingente mole di investimenti che sta per arrivare in Italia porterà a un cambiamento delle abitudini finanziare di imprese e risparmiatori, ancora troppo legati al capitale di debito e poco inclini all’utilizzo del capitale di rischio.

Novembre 19, 2021
PNRR
Tempo di lettura stimato: 4 minuti

Zona Franca oggi incontra Giuseppe Capuano, economista ed ex Dirigente al Ministero Sviluppo Economico dove ha diretto, fino a fine 2020, le Divisioni PMI e artigianato, Vigilanza Cooperative e Metrologia Legale. Esperto di PNRR e già responsabile dell’Area Studi e Ricerche dell’Istituto Tagliacarne – Fondazione Unioncamere, nell’ambito delle sue funzioni ha rappresentato l’Italia presso la Commissione Ue, l’OCSE, l’OILM e il BIPM.

È anche docente in Università italiane e straniere in Economia e statistica dello sviluppo territoriale, PMI e politica industriale e economia circolare e autore di quattro libri, l’ultimo dei quali “Covidnomics” è uscito a fine 2020 per LED edizioni.

Nuova economia e nuova finanza: questo è il tema che ho pensato di sottoporle. A lei cosa fa venire in mente? 

In questo particolare momento della nostra economia e, più in generale della società italiana ed europea, l’Unione europea sta supportando l’economia con una politica espansiva, contrariamente al passato, attraverso il finanziamento (circa 750 miliardi di euro di cui 191,5 destinati all’Italia, da impegnare entro il 2023 e spendere entro il 2026) delle cosiddette “transizioni gemelle” (digitale e ecologica).

Trasformazioni epocali, complesse e costose per la nostra economia e per le nostre MicroPMI, che dovranno necessariamente essere graduali.

Si tratta di un impegno pubblico/privato senza precedenti, superiore a quello del Piano Marshall degli anni ‘50, che graverà sulla nostra Pubblica Amministrazione notoriamente sottodotata di capitale umano sia in termini quantitativi che qualitativi.

Tale deficit amministrativo, sia centrale che locale, pone con urgenza la riflessione sulla necessità di chiedere, sin da ora, una proroga all’Ue per il PNRR per un arco temporale di spesa almeno fino al 2028/2030. Una proroga potrebbe essere salutare anche per la nostra economia che metabolizzerebbe meglio e in maniera più efficiente ed efficace l’ingente mole di investimenti, rendendo la ripresa strutturale e di medio-lungo periodo.

Tutto ciò, comunque vada, porterà anche a un cambiamento delle “abitudini” finanziare delle nostre imprese, troppo legate al capitale di debito (il nostro è un sistema bancocentrico) e troppo poco inclini all’utilizzo del capitale di rischio.

Una situazione resa ancora più difficile dalla scarsa conoscenza delle opportunità finanziarie offerte dal mercato come, ad esempio, il venture capital/private equity, segmenti dedicati alle PMI di Borsa italiana, minibond, etc.

Avendo ricoperto ruoli di responsabilità anche istituzionale, e quindi avendo visto la realtà dall’alto, secondo lei dove va la finanza?

Il problema è che i modelli/prodotti finanziari proposti al mercato italiano sono delle riproduzioni, in alcuni casi anche mal fatte, di soluzioni che nascono nel mondo anglosassone, dove una PMI può avere anche 500 addetti come avviene negli USA (la soglia massima secondo la definizione europea è di 249 addetti) che male si adattano a un universo di imprese formato prevalentemente di micro (94,5% del totale hanno meno di 9 addetti) e piccole imprese (poco più del 4,5% con meno di 49 addetti).

Di conseguenza, i policy makers insieme ai tecnici dei Ministeri dovrebbero proporre al legislatore prodotti agevolativi e finanziari “made in Italy” tarati sulle caratteristiche delle imprese italiane. Inoltre, si dovrebbe favorire una semplificazione delle procedure di accesso al capitale di rischio con dei percorsi “privilegiati” per le imprese di più piccole dimensioni e migliorare l’informazione e la comunicazione istituzionale.

Tradizionalmente il sistema economico si è mosso, almeno come intento, come sistema di scambio tra chi aveva poche possibilità di risorse e chi ne aveva di più. E la banca era la protagonista di questo scambio, con due compiti fondamentali: raccogliere denaro e impiegarlo. Ma qualcosa è cambiato. Concorda?

Occorre cambiare paradigma. L’intermediazione bancaria, pur avendo iniziato un percorso di cambiamento, è ben lontana dal traguardo.

Ancora oggi si guarda soprattutto alle garanzie offerte e ai bilanci secondo principi meccanici e automatici che non favoriscono la crescita del “capitale relazionale” tra banche e imprese.

Al contrario, occorrerebbe mettere al centro della strategia le buone idee e la storia dell’imprenditore e della sua reputazione, e finanziare non solo le imprese contabilmente più affidabili (secondo un approccio difensivo e meramente quantitativo), ma anche quelle più innovative e con prospettive di crescita.

Queste ultime, inoltre, dovrebbero essere supportate da programmi di informazioni e comunicazione più capillari ed efficaci, in modo da migliorare la loro educazione finanziaria e la consapevolezza che un investimento produttivo e innovativo possa essere possibile anche con il capitale di rischio, oltre che con quello di debito: per ogni 100 euro di investimento effettuato in Italia, ben 90-92 euro provengono da capitale di debito.

Nel nuovo sistema finanziario, veloce e quasi “meccanico”, lei come vede l’investitore? Lei appartiene alla generazione che investiva su immobili e titoli di Stato. Oggi cosa bisogna fare per mettere a reddito il patrimonio risparmiato?

Oggi, rispetto al passato, l’offerta finanziaria è più differenziata ma anche più complessa e di più difficile comprensione, con un aumento del rischio per il risparmiatore.

Di conseguenza occorrerebbe migliorare il loro livello di educazione finanziaria anche se, rispetto al passato, gli investitori hanno una propensione al rischio più elevata. Inoltre, considerando i rendimenti ormai negativi dei titoli di Stato e l’aumento della tassazione sugli immobili, oggi i risparmiatori sono più interessati a investimenti alternativi che a quelli tradizionali.

Immaginando che lei mi incontri nel mio ufficio dove svolgo l’attività di consulente finanziario, cosa mi chiederebbe e da dove partirebbe per capire se potrei essere il professionista che fa per lei?

Valuterei la capacità del consulente finanziario di partire prima dalla conoscenza delle mie caratteristiche (età, professione, titolo di studio, stato civile, ecc.) ed esigenze e solo dopo, determinate la mia propensione al rischio e le mie disponibilità finanziarie, di valutare l’utilizzo di specifici prodotti finanziari. La capacità, quindi, di costruire un “portfolio” specifico alle mie esigenze.

Che consiglio darebbe ai consulenti finanziari e agli investitori, per essere al passo con la nuova economia e con la nuova finanza?

Ai primi direi di ascoltare di più, e di anteporre le legittime necessità aziendali e commerciali a quelle del risparmiatore, costruendo un portfolio su misura, mettendo al centro la persona e non esclusivamente l’esigenza aziendale di vendere un prodotto finanziario.

Ciò favorirebbe la costruzione di un clima di fiducia reciproca con relativa crescita del business.

Ai secondi suggerirei di informarsi di più e di essere più consapevoli delle proprie scelte, affidandosi, comunque, a consulenti di propria fiducia evitando il “fai da te”.

 

Share130Share23SendTweet81
Maria Anna Pinturo

Maria Anna Pinturo

Wealth Planner

Related Posts

consulenti brand paolo sandro buro
Zona Franca

Consulenti, ecco come costruirsi un brand

Marzo 11, 2022

Il posizionamento rende unici e indispensabili, in tutti i settori professionali. Nella consulenza finanziaria ancora di più, perché i clienti non solo si conquistano, ma devono anche rimanere con noi. I consigli dell'esperto

diamanti materie prime scarselli
Zona Franca

I diamanti sono amici, e non solo delle ragazze

Gennaio 28, 2022

Prende il via una nuova serie di Zona Franca, dedicata agli investimenti sulle materie prime, a cui sono invitati a contribuire i rappresentanti di queste nuove protagoniste dei mercati. Si parte da un vero e proprio oggetto del desiderio:...

trust niccolo di bella nest
Zona Franca

Il Trust: come, quando e perché (oggi più che mai)

Gennaio 21, 2022

Strumento flessibile che ben si adatta a ogni tipo di esigenza, si sta fortunatamente conquistando lo spazio che merita presso gli investitori. A patto di pensarci per tempo...

alessandro marolda
Zona Franca

Investitori prudenti, non rinunciate alle azioni

Dicembre 3, 2021

È improbabile che la straordinaria ripresa avviatasi a marzo 2020 si concluda bruscamente l'anno prossimo. Quindi meglio ribilanciare i portafogli invece di stravolgerli: sì alle obbligazioni, nonostante i rendimenti scarsi, ma anche alle azioni, senza farsi spaventare inutilmente

Zona Franca

zona franca

Le interviste di Maria Anna Pinturo

Leggi tutto

Intendiamoci!

maria anna pinturo

Rubrica per il lettore ragionevole

Leggi tutto

Chi sono

Diversamente Finanza

Maria Anna Pinturo

Wealth Planner

mariaannapinturo

Ci sono almeno cinque buoni motivi per inserire i Ci sono almeno cinque buoni motivi per inserire i grandi vini tra i nuovi asset di investimento. E quanto alle strategie di uscita, anche qui le possibilità sono diverse (certo, si può anche bere...)
Prosegue il dialogo con Gabriele Gorelli, Brand Ambassador di Oeno Group, società internazionale leader nel settore degli investimenti in fine wine e uno dei pochissimi Master of Wine (ce ne sono solo 419 nel mondo). 
Con lui abbiamo già visto, nella scorsa puntata di #FinanzaPop, come una bottiglia di vino possa essere anche un prezioso asset di investimento con cui diversificare la gestione del patrimonio per farlo rendere al meglio. 
Oggi Gabriele ci spiega i motivi per scegliere questo tipo di investimento. Buona lettura!
👉 diversamentefinanza.com
@gabriele.gorelli
#diversamentefinanza #mariaannapinturo #wealthplanner #finanza #finance #professional #educazionefinanziaria #investimentifinanziari #investimento #borsa #asset #mercatifinanziari #vino #consulenzafinanziaria #wine
Spesso per risalire bisogna arrivare al punto più Spesso per risalire bisogna arrivare al punto più basso. Il disastro dei mercati del 18 maggio costringerà gli USA a guardare finalmente in faccia le sfide lanciate all'economia da inflazione e guerra?
E' online un mio nuovo articolo su #wewealth 👉 www.we-wealth.com
#EducazioneFinanziaria #DiversamenteFinanza #ConsulenzaFinanziaria #ConsulenzaPatrimoniale #investimenti #investire #finanza #Guerra #usa
Ultimamente l'investitore non si smuove da una fer Ultimamente l'investitore non si smuove da una ferma e radicata convinzione, raggiunta a seguito di innumerevoli cadute di mercato: che il cosiddetto orizzonte temporale, medio se non lungo, sia solo un'inutile e tendenziosa menzogna con cui il consulente finanziario maschera la propria incapacità di far rendere un portafoglio.
Quando invece è la condizione per ottenere l'agognato ritorno sull'investimento. 
Così il ragionamento cessa di essere interessante, smette di comunicare, e lascia spazio all'irruenza e, quindi, ad azioni scorrette sui portafogli.
Al contrario, mantenendo l'attenzione tipica dei veri investitori, capaci di rispettare il tempo e di accettare che tutto non svanisca in un momento, si può evitare la predominanza di ragionamenti a breve termine, quelli che non fanno altro che danneggiare la finanza e tutto il mondo che vi ruota intorno.
#mariaannapinturo #diversamentefinanza #mercato #capitalismo #finanza #trading #innovazione #economia #wellfare #life
Carica altro… Segui su Instagram

Categorie

  • Approfondimento (56)
  • Blog (1)
  • Breaking News (7)
  • Chi sono (1)
  • Daily News (7)
  • Diversamente Estate (4)
  • Elezioni Americane (3)
  • Finanza Pop (10)
  • Intendiamoci (35)
  • Storie di ordinaria Finanza (11)
  • Temporeale (7)
  • Versus (4)
  • Zona Franca (35)
  • Zona Franca Global (1)
  • Home
  • Blog
  • Chi sono
  • Contatti




© Copyright 2022 Maria Anna Pinturo
Sito realizzato da Roberto Rossi
Privacy Policy - Cookie Policy

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Home
  • Chi sono
  • Come nasce l’idea
  • Intendiamoci!
  • Zona Franca
  • Finanza Pop
  • Versus
  • Blog
  • Contatti