Leggiamo bene il titolo dell’articolo che vi riporto e usiamo la ragione per capire il messaggio e “ragionare tenendo conto di tutti i fattori”.
Le tensioni Usa-Cina sono forse terminate? Di fatto a fine 2019 Usa e Cina si sono strette la mano, ma anche in quel momento, la questione vera è stata rimandata a successive verifiche da parte di entrambi (del tipo.. se farai … allora confermerò). E la borsa ha brindato. “Sentimenti” esplosi senza realtà consolidate.
Poi è sopraggiunta l’emergenza Covid-19. Stessa identica dinamica. Se guardate l’andamento dei principali indici azionari, capite bene che da inizio anno si sono riposizionati (non citerei il Nasdaq che è andato ben oltre i livelli di fine 2019 per non esagerare nel “sentimento”).
Ma i contagi Covid sono forse terminati? Tutt’altro. Noi italiani (ma questo riguarda tutti, veramente tutti gli investitori) ci facciamo prendere dalle notizie su una apparente discesa, talvolta disturbata da notizie quotidiane diverse o ancorate a situazioni regionali. Ma a livello globale, America, India, Brasile.. e non vado avanti, sono nel pieno esplodere del contagio. Eppure la borsa è andata.. eccome.
Se le tensioni Usa-Cina zavorrano l’Europa, se in alcune (poche) giornate vediamo gli indici scendere per la preoccupazione di un contagio che emerge essere IL FATTO vero, non dobbiamo allora rimanere delusi e quindi vendere. È la “ragione” che riemerge a dispetto di “sentimenti” che ci hanno portato a pensare che in fondo la realtà non sia così forte.
Ora si guarda alla Fed.
Eccolo lo stupefacente borsistico in grado di sopire, censurare, la realtà dei fatti. Se ne prende una dose e tutto “sembra” di nuovo più bello.
Guardiamo ai nostri portafogli allora usando RAGIONE e SENTIMENTI, ma impariamo, o meglio re-impariamo, a usare la ragione anche come correttivo dei sentimenti.
Così capiremo perché l’oro è così importante.
Buona Finanza
Tensioni Usa-Cina zavorrano l’Europa, ora si guarda alla Fed. Oro sfonda quota 1.900 $
Il ritorno sulla scena globale delle tensioni tra Usa e Cina – stavolta non a colpi di dazi o accuse sul Covid ma di chiusure di ambasciate – hanno appesantito i mercati europei che hanno chiuso in rosso la seduta di venerdì 24 luglio. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l’1,85%, a Francoforte il Dax30 il 2,02%, a Parigi il Cac40 l’1,54%, a Madrid l’Ibex35 l’1,07% e a Londra il Ftse100 l’1,41 per cento. Viaggia in negativo anche Wall Street. La flessione nella seduta odierna è stata determinante per portare in passivo il bilancio complessivo della settimana: -2,2% per Parigi, -1,69% Milano e -0,63% per Francoforte che aveva raggiunto martedì 21 luglio i massimi dalla fine di febbraio.
Aspettando la Fed e una nuova tornata di dati macro
Federal Reserve, trimestrali e un calendario macroeconomico piuttosto ricco saranno invece i fattori capaci di orientare l’andamento dei mercati finanziari nella prossima ottava. Su tutti spiccano l’appuntamento con la riunione del comitato di politica monetaria della banca centrale americana e con le dichiarazioni del suo presidente, Jerome Powell, in programma mercoledì e il Pil americano del II trimestre (giovedì 30). Attesa, il giorno dopo, per l’indice Pmi del settore manifatturiero relativo al mese di luglio.
Continua…di Andrea Fontana e Flavia Carletti