Siamo inondati di notizie.
In questi giorni si fa fatica a scegliere cosa leggere. E devo dire che alcuni titoli, e il loro contenuto, possono davvero mandare in confusione. Come successo ieri anche a me dopo aver letto il titolo e il testo che qui vi riporto da investing.com:
Titolo:
Crisi in Ucraina, le scelte azionarie di Barclays per proteggere gli investimenti
Qui non metto a tema la Banca, e non ho intenzione di commentarne le scelte.
Peraltro non è così strano pensare che si possa guardare ad alcuni asset come il petrolio o il gas, che proprio nelle ultime ore stanno ulteriormente facendo la differenza sul mercato, lo stesso mercato che è a caccia di quello che può distinguersi dal generale trend al ribasso che sta perdurando da giorni, se non settimane.
Ma se pure non mettiamo sotto la lente cosa ci sia dietro alle strategie della nota banca inglese, invece ci permettiamo di cercare un senso nel titolo che dĆ inizio a un articolo in cui il punto di attenzione viene espresso chiaramente:
Il riconoscimento delle repubbliche autoproclamate al confine orientale dellāUcraina da parte della Russia ha portato nuove tensioni sui mercati. Gli investitori temono lāarrivo di nuovi ribassi, ma secondo molti osservatori lāassenza di una soluzione diplomatica alla crisi porterĆ soprattutto volatilitĆ .
Quindi il titolo si chiarisce, o si confonde ulteriormente?Ā
Si parla di incremento della volatilitĆ . Una parola che suggerisce che sia meglio non vendere, al massimo comprare, meglio ancora se progressivamente.
Ma subito si palesa il senso, se vogliamo definirlo tale, dato che in finanza sembra che sia sempre più in atto una deregolamentazione che non verrebbe solo dalle sempre indagate cripto:
Analizzando lāeffetto dellāescalation sui mercati, gli esperti di Barclays hanno individuato le scelte adatte a proteggere il portafoglio dāinvestimento per non incappare in brutte sorprese nelle prossime settimane. Il primo focus della banca ĆØ, ovviamente, sulĀ petrolioĀ e sul gas, i cui prezzi continuano a crescereĀ
Ora si chiarisce.
Completiamo dunque il ragionamento: gli esperti di Barclays, vedendo il prezzo del greggio e del gas salire con il progressivo aumento della volatilità causata dalle tensioni geopolitiche di cui si sta parlando sempre di più in questi giorni, si starebbero focalizzando, per proteggere il portafoglio, proprio su questi due asset in costante ascesa/escalation.
Tutto chiaro? No.
Mi fermo alla possibilitĆ che sia la sintassi qui, il discorso riportato insomma, a essere foriera di interpretazioni fuorvianti. Come quella che oggi ha portato un investitore, mio cliente, a chiamarmi con l’articolo in mano (era sul suo telefono, me lo ha mandato via WhatsApp!), chiedendomi come mai avessimo mancato nell’adottare la giusta strategia nel proteggere il portafoglio.
Rimango ferma sulla sospensione e sulla perplessitĆ rispetto al coniugare la protezione del portafoglio con strumenti ad altissima volatilitĆ .
Rimango ferma soprattutto sul fatto che si possa suggerire, erroneamente, che la scelta di due asset cosƬ volatili come petrolio e gas naturale, possa essere focalizzata anche in massima crescita. Per proteggere il portafoglio.
Questo non vuol dire che non abbia pensato anche io a queste due protagoniste. E questo non vuol dire che non le stia “utilizzando” anche io nel portafoglio. Ma se penso proprio alla volatilitĆ che entrambe rappresentano, e come esse siano correlate a eventi geopolitici che da un giorno all’altro potrebbero ri-cambiare lo scenario, probabilmente eviterei di collegarle a un obiettivo centrale per l’investitore come la protezione del portafoglio.
Soprattutto in tempi in cui molti punti di riferimento sembrano doversi riformulare, rimodulare, ripensare, come quello secondo il quale le banche centrali debbano agire, e non possano che farlo nella maniera migliore possibile, per sistemare l’economia. Peccato che abbiano sbagliato più di una volta nel decidere le politiche monetarie, e forse per questo, ora, in un panorama non ancora post pandemico, siano restie a farlo senza pensarci bene.
Che questo possa essere uno spunto per ripensare ai bond per la protezione del patrimonio, anzichĆ© ai volatilissimi petrolio e gas? L’obiezione rimane sempre l’inflazione, che ĆØ altissima. E i bond sarebbero destinati a essere perdenti. Ma se si trattasse di scegliere quelli che a oggi incamerano un rendimento a dodici mesi, e magari hanno una duration al di sotto dei due anni?
Si sarebbe disposti a mettere a tema la protezione del patrimonio rinunciando allo scoppiettƬo della brevitĆ , dell’eccitazione del mercato che sembra promettere rimbalzi eccezionali (come quelli di ieri del petrolio e del gas) a ridosso dell’inasprimento delle tensioni geopolitiche, salvo poi essere potenzialmente foriera di delusioni e cadute di tono, come ĆØ tipico dell’esasperata volatilitĆ ? Al mio cliente ho ritradotto cosa vuol dire proteggere il patrimonio. Non ĆØ stato facile, tenendo sul tavolo il matrimonio conclamato da questo articolo tra protezione, petrolio e gas…
Intendiamoci!
Capita di leggere anche queste cose.
Alla prossima!