Zona Franca oggi incontra Antonio Avalle, Sales Director di Nordea AM, con oltre 25 anni d’esperienza nel settore bancario e finanziario a livello nazionale e internazionale. Nel 2017 la pubblicazione del piccolo manuale dell’investitore “Dr. Money & Mr. Fear” (ed. Simone) ha coronato un piccolo sogno, a lungo tenuto nel cassetto, quello di contribuire alla sensibilizzazione dell’educazione finanziaria.
Appassionato di musica Blues, nel 2007 ha fondato l’associazione Bluessuria per la divulgazione del Blues made in Italy. Nel 2018 ha celebrato 10 anni di attività con il disco di Bluessuria, una raccolta di brani originali degli artisti a cui sono destinati i diritti di autore del libro SoStenibilità adesso INVESTIAMOCI (ed. Simone).
Investiamoci: parto da un’esortazione non casuale, dato che hai scritto un libro che riporta questa esclamazione. Puoi spiegare di che si tratta?
L’idea è di far leva sull’investimento inteso come un cambio di rotta sul nostro stile di vita, fino a toccare l’allocazione della nostra ricchezza attraverso l’oculata scelta di soluzioni di investimenti responsabili e sostenibili.
Da qui il driver per tracciare un percorso di consapevolezza sul tema della sostenibilità, abbattendo luoghi comuni e una percezione astratta ancora dominante sul grande pubblico. Il fine? Scuotere, darci una mossa concreta.
Ti dico tre espressioni, vediamo come le declini e le commenti. Finanza sostenibile; ESG; finanza a impatto.
Sono tutte espressioni legate dallo stesso ceppo concettuale e dal medesimo obiettivo ambizioso. Il fine è promuovere, sviluppare e creare valore nel lungo periodo indirizzando i capitali verso attività che, oltre a generare plusvalore economico, siano al contempo utili alla società senza compromettere le risorse naturali e ambientali.
Cosa sta accadendo? Dopo l’accordo di Parigi, il sistema finanziario ha solo incrementato il suo contributo nel settore delle energie fossili rompendo il tetto dei 2.7 trilioni di dollari.
Le banche, i gestori di patrimoni e le compagnie di assicurazioni finanziano le aziende di combustibili fossili. Per fermare la crisi climatica, ad esempio, bisognerebbe convincerli a investire altrove i loro soldi.
Siamo sul punto di essere obbligati a cambiare direzione e la regolamentazione in materia di sostenibilità nel settore degli strumenti finanziari si sta facendo sentire.
Perché la sostenibilità, per quanto affascinante, non ha ancora appeal tra gli investitori? In appuntamento lo scoglio più grande è soprattutto su asset che non hanno size sufficienti per vantare stelle, eppure scommettono su temi fondamentali e che, soprattutto, hanno un futuro.
Il tema è sempre stato un argomento noioso e poco attraente, rafforzato da indifferenza e da continui rinvii. Intanto qualcosa inizia a muoversi con un’accelerazione sul piano della sensibilità e della responsabilità degli investitori.
Per 3 italiani su 4 la sostenibilità è un valore che nemmeno la pandemia riesce a scalfire (sono i risultati del settimo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di LifeGate). L’indagine citata rivela una crescita di sensibilità verso la finanza sostenibile.
Lato investimenti sostenibili, il 37% conosce gli investimenti SRI e ESG e c’è fame di sostenibilità. Sotto l’aspetto degli asset l’industria del risparmio gestito è in subbuglio.
La crescita degli investimenti sostenibili e responsabili è stata del 34% in due anni. La spinta da parte degli investitori potrebbe anche mettere in crisi benchmark e rating, preferendo un approccio trasparente e affidabile delle soluzioni responsabili e sostenibili.
Ergo non mi interessa vedere battere gli indici di riferimento; desidero piuttosto, in primis, contribuire al cambio climatico con i miei investimenti
Cosa contraddistingue un asset sostenibile? È evidente che l’investitore li veda ancora come una moda. Ma noi sappiamo che non è vero. Eppure, se al destinatario della comunicazione non arriva il messaggio corretto la difficoltà sta in chi lo comunica. Cosa sbagliamo? O cosa ci manca o dovremmo fare diversamente?
Asset “sostenibili” che siano chiari nelle attività di sostenibilità finanziaria e nella coerente promozione dei fattori ESG senza trascendere in un green di facciata (greenwashing).
Cosa manca? Capire, conoscere, andare oltre con consapevolezza e attenzione. Pensare a un supporto fruibile, trasferito con un linguaggio semplice e diretto a tutti come «Sostenibilità adesso Investiamoci» può contribuire a questo percorso conoscitivo.
Il formato a fumetti arricchito da tabelle, grafici, aneddoti e citazioni rende le tematiche attraenti e intuibili.
Soffermandomi sulla recente svolta degli investimenti sostenibili (SRI e ESG) e la notevole evoluzione normativa a riguardo, affrontati nell’ultima parte del libro, rendo questa guida “animata” sulla sostenibilità a tutto tondo, un pratico supporto per il mondo della consulenza finanziaria.
Di fatti chiudo, nelle ultime pagine, con un monito: SOSTENIBILIZZIAMOCI, sognando un consulente finanziario sostenibile.