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Assicurazioni: cosa imparare dal caso Eurovita?

Il caso Eurovita sembra rafforzare i pregiudizi contro le polizze. Ma può anche far comprendere che non ci si può non assicurare. Alcuni spunti per scegliere

Giugno 29, 2023
Assicurazioni: cosa imparare dal caso Eurovita?
Tempo di lettura stimato: 3 minuti

È il caso di dirlo. Oggi la scelta di un’assicurazione non sembra così… rassicurante.

Quello noto in questi giorni come “il caso Eurovita”, semplificando (dei dettagli si è scritto diffusamente sui media), la Compagnia Assicurativa che ha rischiato il worst case con la liquidazione coatta, ha rappresentato il momento di massima messa in discussione del motivo per cui si pensa di assicurarsi.

O forse doveva succedere un fatto come questo per tornare a comprendere perché non si può evitare di avere un’assicurazione? Cerchiamo di capire.

La differenza tra investimenti e polizze

Siamo stati abituati, giustamente, a discernere tra investire e sottoscrivere una polizza. Nel primo caso, abbiamo sempre pensato si trattasse di accettare un rischio, più o meno consapevolmente; nel secondo il vantaggio, anche qui più o meno consapevolmente, pensavamo fosse quello di “spostare” un rischio su una compagnia incaricata, dietro pagamento di un premio, proteggendoci così da quel rischio, non assumendocene direttamente il peso. Tuttavia nel tempo, da una generazione all’altra, cosa è successo? Si è venuta a creare una sorta di sospensione di giudizio, se non una vera e propria reticenza o addirittura sospetto, proprio nei riguardi delle polizze assicurative, relegate a prodotto che nascondeva, sotto l’apparente copertura, una solenne… fregatura.

Sto generalizzando, lo so. Non si dovrebbe assimilare il caso delle polizze assicurative legate alla copertura di danni a quelle più simili a un vero e proprio investimento: le prime sono sottoscrivibili con il pagamento di un premio annuo, le seconde mettendo del capitale proprio. Ma negli anni, nei discorsi con i clienti negli appuntamenti di consulenza, si è sviluppata una sorta di obiezione se non avversione alla sola pronuncia del nome polizza. Considerata alla stregua di una “scatola” senza reali garanzie, un prodotto molto caro che non mantiene ciò che promette o, peggio, nato per sottrarre denaro ai sottoscrittori con ritorni per le compagnie, non certo per loro stessi. E questa avversione si è manifestata non solo a riguardo delle varianti legate alla protezione, con la conseguente mancanza di fiducia sulle coperture incluse nel prezzo, ma anche verso le alternative all’investimento, tra cui le Ramo I con capitale garantito e le Ramo III senza nessuna garanzia.

Un pregiudizio duro a morire

Nel caso delle “polizze investimento”, chi fa il mio lavoro sa bene che non risulta mai semplice proporle. Perché anche in questo caso il pregiudizio nei riguardi delle assicurazioni è rimasto lo stesso, e vengono messe tutte sullo stesso piano, accusate di non essere così rassicuranti nelle loro assunzioni di rischio, nelle promesse di adempiere a coperture di danni (quelli nominati nei contratti) o nelle dichiarazioni di tutela nei confronti del cliente. A fronte, va detto, di costi non indifferenti.

Ebbene, sembrerebbe che il caso Eurovita non abbia fatto altro che peggiorare la situazione. Una Compagnia assicurativa infatti è arrivata a non poter più garantire i rimborsi dei capitali investiti nelle sue polizze. Cioè a non poter più… assicurare. Ma come? Non eravamo rimasti allo scegliere tra investire e sottoscrivere una polizza? E la scelta di una polizza non avrebbe dovuto alleggerirci dal pensiero di un rischio di cose o persone, nel caso della protezione dai danni, o a un rischio di mancato rimborso di capitale (con o senza minimo garantito), nel caso delle polizze investimento?  L’obiettivo non era evitare le vicissitudini tipiche non solo di azioni ma anche di titoli governativi, il cui rischio – è chiaro – è ormai simile, e per ragioni attinenti ai fondamentali?

Basta con le scelte “da catalogo”

Ora possiamo dirlo con certezza. Il caso Eurovita ha dato benzina all’obiezione a sottoscrivere un’assicurazione. Nello stesso tempo, tuttavia, come capita quando si tocca il fondo, ha dato la possibilità di tornare ai motivi per cui oggi più che mai non ci si può non assicurare. Nel mettere sul tavolo la crisi di una Compagnia, ha reso ancora più evidente quanto sia necessaria per avere non solo una assicurazione, ma una rassicurazione nel vivere quotidiano. Ma sottolineando la necessità di essere assicurati e rassicurati, protetti insomma, ha altresì aperto una domanda su quali potranno essere le Compagnie veramente in grado di farlo. Senza chiudere o minimizzare il discorso, proprio dopo il caso Eurovita, assumendo semplicemente che una Compagnia assicurativa non possa fallire.

Mettiamola così, per concludere. Se prima individuare ua Compagnia era una scelta quasi “da catalogo”, dove le uniche differenze sembravano quelle di prezzo, forse è arrivato il momento di farne una differenza di “rischio”, di capacità di copertura del rischio. Allora proprio su questa capacità le Compagnie assicurative saranno messe davanti a un vero banco di prova. Io dico finalmente, dopo essersi tenute in disparte dal mondo degli investimenti puri e semplici, come se fosse solo lì il vero rischio. Abbiamo visto come è andata.

Alla prossima!

 

 

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Maria Anna Pinturo

Maria Anna Pinturo

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A dieci giorni esatti dalla scomparsa di Silvio Be A dieci giorni esatti dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, si parla ancora di grandi patrimoni e di grandi eredità. Ho trovato molto interessante il libro “Il Futuro Erede“ di emanuele.sacerdote 
Secondo l’autore non si ereditano solo beni tangibili, ma anche, e soprattutto, la visione e le intenzioni di chi ha generato quel patrimonio. E che sono indispensabili per comprendere l’eredità di chi viene a mancare, tanto più se si tratta di imprenditori fondatori di grandi aziende.
Eppure non capita spesso, in consulenza finanziaria, di riuscire a sensibilizzare un imprenditore sul rischio di una improvvisa assenza di chi ha portato la visione, l’eredità che non ha prezzo. Ci si concentra sul patrimonio tangibile, i soldi, gli immobili. Non su come prepararsi al "dopo", alla mancanza della figura chiave, senza la quale l'azienda potrebbe andare in crisi.
🎯 E tu, imprenditore, hai mai parlato di questo con il tuo consulente finanziario? Se vuoi io ci sono anche per questo. E ti aspetto. Sempre.
#imprenditore #patrimonio #berlusconi #libri
Si discute molto in questi giorni della facilità Si discute molto in questi giorni della facilità con cui tanti giovani fanno i soldi su @youtube, soprattutto dopo la tragedia di Roma del piccolo Manuel.
Infatti, alla base di queste sfide a caccia di like c'è anche un problema di guadagni molto, troppo facili.
Ragazzi, se volete risparmiare e costruirvi un futuro un modo sano, equo e sostenibile esiste. Lo spunto per iniziare lo trovate in questo video.
#youtubers #risparmio #giovani #manuel
Scommettiamo che non sapete tutto sui PAC? Dopo l Scommettiamo che non sapete tutto sui PAC?
Dopo le ultime comunicazioni di Fed e Bce, è il Piano di Accumulo lo strumento che permette di costruire il portafoglio. 
🔔 Vi spiego perché nel mio nuovo approfondimento sul blog (link in bio)
#pac #investimenti #bce #fed
Sapevate che dall'anno prossimo l'educazione finan Sapevate che dall'anno prossimo l'educazione finanziaria dovrà entrare nelle scuole come parte dell'educazione civica?
L'ha stabilito un decreto del governo @giorgiameloni, che ha considerato fondamentale il fatto che i giovani possiedano gli elementi minimi per poter prendere decisioni consapevoli in materia economica.
Da settembre si parte, e io sono già pronta! Contattatemi per approfondire
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#cashless e #limitless, senza contante e senza lim #cashless e #limitless, senza contante e senza limiti. Ecco cosa ci propongono le app di pagamento: fare acquisti facilmente, con un clic, senza limiti di spesa.
Adesso però qualche app si spinge ancora più in là, proponendoci di depositare delle somme in vista di futuri acquisti.
Tutto bene? Non è detto.
Perché dietro le app ci sono finanziarie che potrebbero non garantire il denaro depositato. Quindi il consumatore potrebbe addirittura perderlo.
Se volete parlarne, io ci sono e vi aspetto. Sempre!
Uno sguardo oltre. Addio al Silvio Berlusconi gran Uno sguardo oltre. Addio al Silvio Berlusconi grande innovatore anche del sistema bancario, oltre che di quello imprenditoriale. 
Un esempio di tenacia, visione e coraggio che ha ispirato e continua a ispirare generazioni di uomini e donne che non temono di prendere l'iniziativa.
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